"Micchiu" da sempre è considerato un’icona della tradizionale processione delle fascine che si tiene in occasione della vigilia della festa in onore del Santo Patrono per aver, ogni anno, generato in tutta la comunità quella forte commozione all’atto dell’inginocchiamento del proprio cavallo davanti alla statua di San Giuseppe. L’ “Associazione Trainieri” ha voluto salutare con questa lettera il suo Presidente Onorario, di cui è stata data lettura in Chiesa al termine della cerimonia funebre.
"Caro Cosimo Leone,
Presidente Onorario della nostra Associazione Trainieri di San Giuseppe, che per affetto - e nel cuore di tutti - continuerai a essere ancora il nostro “Micchiu Custanzieddu”, quel “Micchiu” che ci viene difficile, se non impossibile, da sempre immaginare, anche per un attimo, lontano dal proprio cavallo, noi siamo tutti qui pronti per l’ultimo tuo corteo. Un corteo silenzioso accompagnato da quel ritmo antico degli zoccoli proprio di quei cavalli che tanto hai amato e con i quali tanto hai condiviso le fatiche e le difficoltà di momenti della tua vita. Siamo tutti qui con te ad aspettare quel tuo segnale di partenza che ci possa vedere ancora per una volta virtualmente allineati proprio con i nostri cavalli e con i nostri carri carichi di fascine di legna per sfilare, come ogni anno, questa volta con te in testa, per le vie del paese ancora in onore del nostro Santo Patrono. Ma questa volta il corteo sarà più lungo perché a renderti omaggio ci saranno con noi anche tutti i “Padri Trainieri” di sempre del nostro paese che ti hanno preceduto. Tanti, perché tutti vorranno accompagnarti nel Regno dei Cieli le cui porte rimangono sempre aperte per coloro che hanno vissuto una vita all’insegna del sacrifico, dell’Amore rivolto a Dio, alle loro mogli, ai loro figli e a quei loro amati cavalli che, pur senza mai dirlo, quasi alla pari sono sempre stati anch’essi figli d’una stessa famiglia. E non ti mancherà, a pochi metri dalla partenza, di ricevere ancora il sorriso di quel San Giuseppe verso il quale per una vita ti sei prostrato tu con il tuo cavallo per invocarne sempre la protezione e ringraziarlo, comunque, sia nei momenti del buon raccolto che in quelli funestati dalle avversità atmosferiche. La Fede in Dio sempre, tante volte anche espressa nel silenzio e nella solitudine nei campi nella percezione del pericolo per l’arrivo di una grandinata o di brutti temporali. Anche in quei momenti non ti è mai mancato il conforto del tuo cavallo che nella sua sensibilità, percependo la tua tristezza e la tua generosità nei suoi confronti, per avergli ceduto l’unica coperta presente sul carro, ha voluto esserti vicino e dirti grazie cercando la tua carezza avvicinando la sua testa al tuo viso quasi come per farti comprendere - insieme alla tua - anche la sua sofferenza.
Ma sono tanti i momenti che ancora portano alla sincera commozione per tutte quelle esperienze vissute per una vita, nel tempo, da te e da tutti i “Padri Trainieri” di San Marzano. Esperienze e valori a cui per sempre, come “Associazione Trainieri” vorremo dare quel senso di sacralità per acquisirne l’eredità morale quasi come un testamento da trasmettere integro a chi verrà dopo di noi, ma che per sempre porterà la firma di voi grandi maestri. Caro “Micchio”, dirti grazie è poco, dirvi grazie è poco. Già perché con te vogliamo anche ringraziare tutta la tua famiglia, tua moglie Grazia, donna che come te fa il vanto della nostra comunità, donna che come te è maestra di valori in una terra che da sempre è scuola di solidarietà umana e cristiana, i tuoi figli, tuo genero, le tue nuore e i tuoi nipoti, che tutti sappiamo del vostro stesso cuore. Noi tutti “Trainieri” di oggi , a voi padri e maestri per sempre devoti, vi chiediamo di essere ancora con noi anche da Lassù nella gara de “Lu surchu chiù drittu” o il giorno della “Fiera dei cavalli”, ma soprattutto vi preghiamo di non lasciare mai soli noi e i ragazzi che continuano a crescere accanto a noi ancora con il vostro stesso spirito e la vostra stessa devozione verso San Giuseppe, affinchè si continui nel tempo sempre su questa via dove tutto è stato fatto, e continuerà ancora ad essere fatto, sempre per Fede e mai per spettacolo".
Caro Micchio,
non è mai stato un modo di dire che un tempo quando in casa veniva a mancare il cavallo tutti lo piangevano come se ad andarsene fosse stata una persona cara di famiglia. Nemmeno oggi, al contrario, è un modo di dire quello che a piangere l’assenza del proprio padrone possa essere anche il proprio cavallo. E il tuo senza ricevere comandi, dopo aver per tanti anni da te appreso come inginocchiarsi davanti alla statua di San Giuseppe, oggi s’inchina davanti a te proprio come per volerti dire: “Grazie di tutto padrone mio!”.
La Tua “Associazione Trainieri di San Giuseppe”
San Marzano di S.G. (TA) 20 agosto 2012