Non ci resta che ridere amaramente, verrebbe da dire. Un’impresa che a Serena Dandini è riuscita nei mesi scorsi con le rappresentazioni teatrali di Ferite a morte, in cui dà voce alle vittime del femminicidio, che raccontano la loro grottesca vicenda attraverso un mosaico di monologhi. Ora lo spettacolo diventa un libro, con lo stesso titolo, Ferite a morte (Rizzoli). E attraverso quelle drammatiche storie obbliga alla presa di coscienza di un fenomeno che tra lungaggini e negazionismo, ha concluso il suo bilancio (ufficioso) nel 2012 con un poco di fatto istituzionale. E una sola certezza: con la giusta rete di solidarietà molte delle vittime (una ogni tre giorni) avrebbero potuto salvarsi. Da Marzo è già presente in Biblio Rete. Corri a prenotarlo o chiama il 3291156778 o iscriviti inviando la prenotazione all' indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.