La profonda antropizzazione dell’ ambiente ha ovviamente trasformato il paesaggio originario in un paesaggio di tipo agrario caratterizzato soprattutto dalla coltivazione di oliveti, vigneti e seminativi. Interrompono la monotonia del paesaggio piatto le cosiddette” lame “( solchi incisi nel terreno calcareo da antichi corsi d’ acqua; le più note sono la lama degli Amici e quella nei pressi del Santuario Madonna delle Grazie) ed i “monti” ( lievi dossi ). E’ bello ancor oggi riscoprire nelle campagne le tracce dell’originario paesaggio naturale nei “muretti a secco” ( che dividono le proprietà agrarie) e nelle costruzioni rurali dette “ pagghiari” realizzati con le “ specchie” ( cumuli di pietre ricavati dai dissodamenti delle terre incolte) in cui resistono residui di vegetazione spontanea ( specie arbustive, arboree ed erbacee testimonianza dell’ antica rigogliosa vegetazione).