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Itinerario Cantagallo

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SAN PIETRO E IL CANTO DEL GALLO

La tradizione popolare racconta di questa parte del territorio ricco di pietre, da cui il nome di Petrosa e di S. Pietro. La derivazione sul nomignolo “Cantajaddu” non è molto chiara se fa riferimento all’ accostamento con San Pietro e al vangelo o alla presenza di un’antica masseria cosi denominata.

Comunque si tratta di una zona composta da una folta vegetazione, sterrati ricchi di buche e adatti a una formazione in piena e efficiente forma fisica: il rischio è di rimanere piantati su per una delle varie salite che il tracciato presenta.  Anche in questa zona nel corso degli anni più volte sono state rinvenuti antichi cocci, e resti di artigianato locale, custoditi in antiche tombe o necropoli. Si tratta di una zona molto battuta dai pastori e dai cacciatori, che a causa dell’ambiente selvaggio, permette una ottima mimetizzazione. La vegetazione è ricca di macchia mediterranea, piante di timo, e soprattutto un serbatoio infinito di ulivi secolari. Il tratto si percorre per la maggior parte su strade non asfaltate, ricche di buche e pietre, che obbliga a lasciare l’automobile e spesso anche la bici. Il tratto è collinare per un buon 55 %. La zona rurale e il paesaggio si caratterizzano con strade a bassissimo traffico e scarsa è la presenza umana.  Alcuni tratti sono impraticabili in caso di pioggia. La lunghezza del percorso è lungo circa 22 km. la fauna  è molto viva e presente, vi potrà succedere di incontrare serpi, civette, pipistrelli, uccelli protetti e gazze ladre, falchetti e volpi. Tipiche costruzioni dell’ambiente sono i pagghiari di diverse dimensioni.

DOTAZIONE  E ATTREZZATURA CONSIGLIATA

mountain bike con paraschizzi (possibilità di noleggio)
calzature alte e comode
sacca porta oggetti (possibilità di noleggio)
macchina fotografica
borraccia tracolla
occhiali da sole
faro posteriore catarifrangente per bicicletta
luce anteriore per bicicletta
casco protettivo (possibilità di noleggio)
giacca antipioggia e a vento
divisa catarifrangente (possibilità di noleggio)

LE ATTENZIONI E I DIVIETI

Viene proposto un percorso che offre la visita a diverse attrazioni del paesaggio come antiche masserie, antiche costruzioni rurali come i “Pagghiari”, o grandi depressioni o ambientazioni naturali come gravine o “tagghiate”, folti boschi o sottoboschi, uliveti o vigneti, “tappeti” e pozzi, facenti parte del nostro paesaggio.   
Nel viaggiare lungo il percorso viene fatto invito di osservare con la massima attenzione e rispetto per l’ambiente evitando l’abbandono di rifiuti, il disturbo a persone, animali, o possibili danni alla flora ed alle attrezzature realizzate lungo il percorso. Viene chiesto inoltre di osservare le indicazioni poste come segnali e tabelle ed a soffermarsi a leggere gli appositi pannelli che informano su valori storici, ambientali e delle emergenze architettoniche che si potranno incontrare lungo il percorso. Per le visite guidate presso agri, vigneti, uliveti, gravine, Masserie, case o qualsiasi altra costruzione serve sempre la presenza della guida. Viene inoltre richiesto di indossare la strumentazione adeguata e per i minorenni è obbligatorio viaggiare alla destra del proprio tutor. Nelle vie di percorrenza ad intenso traffico si prosegue sulla destra e con la massima cautela non recando disordine e intralci alla circolazione.

L’ITINERARIO E LE ATTRAZIONI

Il percorso prevede la partenza da Piazza Padre Pio. Si prosegue per un percorso di circa cinquecento metri nel centro abitato e subito ci si ritrova nella campagna della contrada Tagliate Mauricchio. Il percorso prevede un tratto pianeggiante, di lieve difficoltà nelle sue prime fasi. Proseguendo però ci si accorge di come la pendenza inizia a salire leggermente, per arrivare ad una salita che vi farà addentrare nella Contrada San Pietro. Si prosegue fino all’ Urupia e alla masseria Cestynaro, zone attrattive del tragitto e aree di ristoro. Una volta raggiunto, si effettuerà una piccola sosta per ammirare il paesaggio collinare. Una delle caratteristiche tipiche del nostro territorio è il pascolo dei capi per le strade extracomunali, e quindi potrebbe capitare che nel corso del tragitto ci si imbatta in animali domestici per le vie di percorrenza. Il percorso da questo punto in poi prevede un misto di sterrato, terra rossa e spesso ghiaia, che diventa impraticabile in caso di pioggia. Dopo un percorso incrociato, si ritorna indietro per visitare il rifugio dei cacciatori, vero e proprio centro del Cantagallo. Si tratta di una vecchia costruzione utilizzata dai cacciatori per la caccia alla selvaggina. Una volta effettuata la sosta, si riparte verso il punto di partenza, effettuando un percorso diverso rispetto all’ andata, molto più agevole. Durata  media della ciclopasseggiata comprensiva di pausa e visita guidata 4 ore.

VALUTAZIONE ITINERARIO

Asperità ☻☻☻☻
Tortuosità ☻☻☻☻
Qualità manto stradale
Lunghezza ☻☻☻☻
Attrazioni ☻☻☻☻
Ambiente ☻☻☻☻
Ristoro ☻☻
Media ☻☻☻

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